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Calcioscommesse, Abodi: “Pulizia e chiarezza, sennò campionato non parte”

di Redazione Picenotime

giovedì 25 giugno 2015

Il presidente della Lega Serie B Andrea Abodi è tornato a parlare degli scandali scommesse che hanno sconvolto nuovamente il calcio italiano, ultimo in ordine di tempo riguardante il Catania con l'arresto dei massimi dirigenti etnei per reiterate combine nel campionato 2014/2015.

"Servono pulizia e chiarezza. Dispiace che si parli solo delle cose negative. Abbiamo 22 Società che lavorano costantemente con noi in un clima di armonia, con un impegno costante sull'integrità. Sembra un discorso paradossale in questo momento ma devo valorizzare la stragrande maggioranza che non vende le partite. Se si sbaglia l'equilibrio tra la giusta intransigenza verso chi commette illeciti e verso la parte sana farei un torto, in un senso o nell'altro. Per questo motivo il campionato non inizierà se prima non sarà fatta chiarezza sulla situazione attuale - ha dichiarato Abodi ai microfoni di Sportitalia -. Ci siamo fidati delle 100 ore impiegate in giro per le città incontrando i calciatori e i giovani, parlando dei rischi e delle pene legate alle scommesse illecite. Abbiamo controllato la situazione, forse dobbiamo fare di più. Qui si controlla tutto, sempre. Ero convinto, al di là delle anomalie riscontrate in sede di scommesse, che il campionato fosse stato lineare e regolare. L'ho pensato anche sulla base di un dato tecnico. Tutte le undici gare dell'ultima giornata decidevano qualcosa in classifica. Per noi poteva essere un livello di garanzia. Abbiamo svolto tutta una serie di attività quotidiane legate alle 22 Società, come portare i calciatori negli ospizi e nelle prigioni per allenare le coscienze - ha aggiunto il presidente della Lega Serie B -. Il comportamento della nostra Lega va oltre rispetto ad altre Federazioni, abbiamo un codice di autoregolamentazione e siamo stati i primi ad adottare il tetto salariare e i tetti legati alle rose. I controlli li facciamo, andiamo anche oltre le nostre competenze. Se mandiamo a casa chi paga in nero? Sicuramente sì, in ogni assemblea inizio a parlare della correttezza sportiva e amministrativa. Sono stato esplicito, stiamo organizzando un accordo che sia di formazione e di controllo preventivo con la Guardia di Finanza. Non accettiamo scorciatoie, non facciamo i finanzieri o gli ispettori Covisoc. Lavoriamo per sensibilizzare le società. Non c'è nessuna responsabilità oggettiva della serie B: il Teramo viene dalla Lega Pro. Il Parma scende dalla Serie A, il Catania arrivava dalla A e ha provato a restare in B con delle maniere estreme. Dispiace per i tifosi etnei, la parte sana della vicenda. Vorrei capire dove sta la nostra responsabilità oggettiva - ha proseguito Abodi, come riportato da Repubblica.it -. Voglio essere chiaro, bisogna cambiare direzione di marcia. Tendenzialmente non farei i calendari e non inizierei il campionato a situazioni ancora aperte, abbiamo bisogno di pulizia e chiarezza. Proveremo a fare un cronoprogramma a breve. Se c'è da aspettare 15 giorni aspetteremo, perché vogliamo che la gente si senta tutelata. C'è questo rischio, non ho voglia di far finta che non sia successo niente".

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andrea abodi (calcioefinanza.it)

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