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Savona-Teramo, Campitelli decide di non parlare a Catanzaro

di Redazione Picenotime

venerdì 19 giugno 2015

Si è avvalso della facoltà di non rispondere il presidente del Teramo, Luciano Campitelli, ascoltato questa mattina attorno alle 12:30 presso la Questura di Catanzaro nell'ambito della seconda tranche dell'inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia sul calcioscommesse in riferimento alla presunta combine della gara Savona-Teramo del 2 Maggio 2015. La squadra abruzzese, come ricorda l'Ansa, vinse 2-0 quella partita conquistando la promozione in Serie B con una giornata di anticipo a discapito dell'Ascoli, che chiuse il girone B di Lega Pro al secondo posto in classifica e venne eliminato successivamente dalla Reggiana nei quarti di finale dei playoff.

Campitelli è rimasto in Questura appena un quarto d'ora, poi è uscito da una porta secondaria evitando i giornalisti. Una strategia difensiva divesa da quella annunciata qualche giorno fa, quando il suo legale Renato Borzone, come aggiunge ancora l'Ansa, aveva sottolineato la volontà del presidente di rispondere alle domande per dimostrare la sua estraneità ai fatti. Due giorni fa anche il direttore sportivo del Teramo, Marcello Di Giuseppe, su consiglio del suo legale Libera D'Amelio, si era avvalso della facoltà di non rispondere. 

Secondo l'accusa, come spiega ancora l'Ansa, la dirigenza del Teramo avrebbe dato mandato al direttore sportivo de L'Aquila Ercole Di Nicola, già indagato nella stessa inchiesta e ritenuto a capo di una delle due organizzazini dedicate a combinare partite, affinchè aggiustare il risultato dell'incontro in favore della squadra abruzzese. Di Nicola si sarebbe avvalso della collaborazione di altri professionisti del calcio affinchè la proposta di combine giungesse a destinazione: Ninni Corda, allenatore del Barletta, anche lui già indagato, e Giuliano Pesce, collaboratore tecnico del Parma. Il presidente del Teramo Luciano Campitelli ed il direttore sportivo biancorosso Marcello Di Giuseppe avrebbero poi versato i 30mila euro per remunerare l'opera prestata dagli indagati per l'alterazione della partita.

Ecco il comunicato ufficiale subito pubblicato sul sito del Teramo Calcio a firma dell'avvocato Renato Borzone, legale di Luciano Campitelli in sede penale (per la parte sportiva l'incarico è stato conferito a Eduardo Chiacchio):

"La difesa del presidente del Teramo Calcio Luciano Campitelli, in esito all’interrogatorio tenutosi in data odierna, per evitare erronee interpretazioni o equivoci in ordine all’atto istruttorio, precisa che:

1) Il Presidente Campitelli, giunto a Catanzaro per rispondere all’interrogatorio, ha compreso, nella fase iniziale dello stesso, che i fatti ipotizzati nei suoi confronti, peraltro del tutto infondatamente, non sono riferibili a condotte realizzate nella giurisdizione di competenza della autorità giudiziaria di Catanzaro;

2) Di fronte alla formalizzazione di tale situazione processuale, la difesa ha chiarito immediatamente che l’indagato potrà rispondere e risponderà, in ossequio alle norme processuali, all’autorità giudiziaria competente, poichè il rispetto del giudice naturale precostituito per legge è un principio costituzionale posto a garanzia della legalità del procedimento ed è uno dei cardini dello stato di diritto;

3) Pertanto la difesa sta attivando, nelle forme di legge, gli istituti di garanzia previsti dal codice di procedura penale affinchè sia determinata la competenza territoriale adeguata ai fatti come ipotizzati dagli inquirenti;

4) In tale situazione, suo malgrado, il Presidente Campitelli ha potuto soltanto rendere una dichiarazione di riserva a rispondere solo davanti al proprio giudice naturale, ribadendo, però, in tale dichiarazione: la propria assoluta estraneità ai fatti; la impossibilità dell’esistenza di conversazioni telefoniche che lo riguardino e che possano confermare l’ipotesi di accusa nei suoi confronti; la singolarità del riferimento ad incontri avvenuti in date in cui non era presente a Savona ma si trovava dimostrabilmente a Teramo; la convinzione di aver sempre posto in essere condotte trasparenti e leali, lecite sia dal punto di vista sportivo che da quello penale;

5) In attesa delle decisioni degli organi processuali sulla determinazione della competenza territoriale la difesa rappresenta che, pur comprendendo l’ansia e le aspettative della stampa e della pubblica opinione per la vicenda, e pur ribadendo l’assoluta innocenza del Presidente Campitelli, non sembra opportuno istituire processi mediatici paralleli alle competenti sedi giudiziarie, nel rispetto, dunque, sia delle prerogative degli organi inquisitori che della difesa".

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Luciano Campitelli

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