Alla ricerca dell'Araba Fenice, ogni giorno diventa una rinascita
di Redazione Picenotime
domenica 25 agosto 2013
«Come una fenice, risorgerò dalle mie ceneri,
tutto ciò che mi colpisce, un giorno mi fortificherà...»
La fenice è il sogno dell’immortalità...
L’uccello sacro associato col sole, fonte di energia vitale per la terra. Assomigliava a un aquila reale, e possedeva una forza non indifferente, il suo canto fece incantare anche le divinità, essa viveva per molti secoli, addirittura cinque, per poi morire e rinascere con nuova tempra.
La leggenda vuole che essa sia nata dalle fiamme che ardevano in cima al sacro salice di Heliopolis, e che il suo nome derivi dal termine greco “Phoinix“, il cui significato è “rosso” come la passione, la forza, come il fuoco che la creò.
Generalmente è rappresentata con il collo color dell’oro, il piumaggio rosso e la coda azzurra. Le sacre scritture di tutte le culture in cui essa compare gli attribuiscono caratteri solari, è anche chiamata “custode della sfera terrestre” perché seguiva il sole nel suo giro.
Quando, dopo cinquecento anni di vita, sentiva il sopraggiungere della morte, si costruiva con dei rami di erbe aromatiche una pira funeraria, per adagiarvisi e aspettare che il sole le desse fuoco. Dopo l'incendio, trascorsi nove giorni, emergeva dalla cenere una nuova piccola fenice che, alimentata dall’energia solare, cresceva rapidamente fino a trasformarsi in una nuova radiosa, giovane e potente vita.
La fenice è divenuto così il simbolo della morte e della risurrezione, si dice infatti "come l'araba fenice che risorge dalle proprie ceneri", ma anche un segno di rinascita spirituale, cambiamento e trionfo di una nuova vitalità.
In fondo la storia di ognuno di noi è fatta di piccoli e grandi viaggi, di piccole o grandi rinascite. Momenti in cui arrivi, altri in cui parti. Ma l’anima resta sempre dentro di noi..
«...come l'araba fenice:
che vi sia, ciascun lo dice;
dove sia, nessun lo sa...»
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