Ascoli Calcio, Da Cruz dice la sua su quanto successo a Trapani senza autorizzazione del club
di Redazione Picenotime
domenica 19 gennaio 2020
Alessio Da Cruz non è tornato ieri sera con la squadra nel capoluogo piceno dopo la sconfitta per 3-1 dell'Ascoli contro il Trapani nella ventesima giornata del campionato di Serie B. L'attaccante olandese, che proprio ieri ha compiuto 23 anni, ha accusato allo stadio "Provinciale" il terzo cartellino rosso stagionale dopo quelli rimediati nel match d'andata con il Trapani e nella gara con il Venezia.
Il club bianconero, attraverso una nota ufficiale (CLICCA QUI PER LEGGERLA), ha preso subito le distanze dopo il litigio avuto in diretta tv da Da Cruz con alcuni dei tifosi del Picchio presenti nel Settore Ospiti dello stadio "Provinciale" mentre faceva rientro negli spogliatoi dopo l'espulsione (CLICCA QUI PER RIVEDERE FALLO DA ROSSO DI DA CRUZ).
Questa mattina il sito Gianlucadimarzio.com ha pubblicato le seguenti dichiarazioni da parte di Da Cruz, parole che non sono state assolutamente autorizzate da parte del club di Corso Vittorio Emanuele (nessun calciatore professionista può relazionarsi con testate giornalistiche previo consenso da parte della società per cui è tesserato). L'Ascoli, dopo quanto accaduto di ieri a Trapani, ha proclamato il silenzio stampa e nessun tesserato si è presentato davanti a telecamere e microfoni allo stadio "Provinciale".
“Ho sbagliato a entrare in tackle, ero in ritardo per prendere la palla, ma non è stata affatto mia intenzione toccare il giocatore del Trapani in occasione dell'espulsione. Nel primo tempo il mio compagno di squadra Gerbo ha discusso con l'arbitro Camplone del suo cartellino giallo: ho cercato di tenere Gerbo lontano da lui, ma poi l'arbitro è venuto da me e mi ha detto già allora che mi avrebbe dato un cartellino rosso. Non stavo facendo nulla di male in quel momento, perché parlare così? Perché io sono Alessio da Cruz? Ho sbagliato in passato con il mio comportamento in campo, ma è questo un motivo per minacciarmi e trattarmi in modo diverso dagli altri giocatori in campo? No. Ho bisogno di essere trattato come chiunque altro in campo.
Quando ho ricevuto il cartellino rosso, comunque ero calmo e volevo andare fuori dal campo. L'ho accettato. Alcuni tifosi dell'Ascoli però hanno iniziato a insultare me e la mia famiglia anche con insulti razzisti. Così ho perso il controllo, quelle parole mi hanno mandato fuori di testa.
Per me è davvero difficile capire come i tifosi possano non sostenere la propria squadra e i propri giocatori. Quando io o i miei compagni di squadra riceviamo un cartellino rosso, devono comunque supportarci, qualunque cosa accada. È sbagliato voltare le spalle ai tuoi giocatori. Ma mi scuso ancora con quella parte di tifosi che non aveva niente contro di me.
La partita mi ha frustrato perché abbiamo giocato male, stavamo perdendo e non siamo riusciti a segnare in superiorità numerica. Dobbiamo assumerci le colpe noi come squadra, dovremmo fare molto meglio. Lavoriamo duro ogni giorno e vogliamo vincere. Che i tifosi possano essere arrabbiati con noi è un conto; ma per favore, continuate a sostenerci. Abbiamo bisogno che siate con noi. Non contro di noi”.
“Voglio chiarire inoltre che non ho mai insultato il nostro presidente: una persona che rispetto profondamente, investe molto per far crescere l'Ascoli Calcio e portarlo in Serie A. Come posso insultare qualcuno che paga il mio stipendio? Ancora, continuate a supportare anche lui per favore.
Mentre Zanetti è uno dei migliori allenatori che ho avuto in carriera e fa tutto il possibile per vincere, segue sempre noi giocatori e insieme siamo una squadra. Se come gruppo in questo momento non riusciamo a raggiungere i nostri obiettivi, l'allenatore non c'entra. Dobbiamo dimostrarlo sul campo e riporre la sua fiducia in noi con buone prestazioni. Sarò sempre con mister Zanetti.
Non avevo alcuna intenzione di lasciare Ascoli, ma ho letto che il club non mi vuole più. Parlerò con i miei agenti per vedere come continuare”.
© Riproduzione riservata
Commenti
LORENZO CAPRO'
domenica 19 gennaio 2020
Purtroppo per DA Cruz (fenomeno vero) la sua avventura con L’Ascoli è giunta al termine, penso anche che se continua così finirà con non giocare più a calcio e questo è assurdo se pensiamo che stiamo parlando di un grandissimo talento. La cosa clamorosa di ieri però è che il Patron PULCINELLI sta' cercando di nascondere la verità spostando il tiro solo sul calciatore. Non sa' più come difendere Zanetti, voglio ricordare a tutti che Da Cruz è stato espulso al 90esimo e che non c'entra niente con le prestazioni scandalose della squadra. Caro Pulcinelli come diceva il grande Costantino Rozzi L’Ascoli non è della proprietà ma di tutta la città e quando una piazza non vuole più un mister inadeguato, il presidente ne deve prendere atto
francesco
domenica 19 gennaio 2020
Pensa che roba.... questo pure le lettere si mette a scrivere a mezzanotte... Poveri noi...
Marco Costantini
domenica 19 gennaio 2020
Impacciato tentativo di giustificarsi dopo le prese di posizione della società. Più la giri più emana cattivo odore...
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