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Ascoli Calcio, Petrone e Pelagatti: un feeling nato a San Marino

di Redazione Picenotime

venerdì 06 giugno 2014

Il nuovo Ascoli Calcio che vuole recitare un ruolo da protagonista nel campionato di Lega Pro 2014/2015 ha una forte impronta sammarinese. Sia l'allenatore Mario Petrone che il difensore Carlo Pelagatti hanno vissuto annate importanti nel club biancazzurro ed il loro rapporto si è cementato (fino a diventare inossidabile) proprio sul Monte Titano. Abbiamo ripercorso quegli anni con il giornalista Lorenzo Giardi, opinionista della trasmissione "C piace" (con approfondimenti specifici sul torneo di Lega Pro) che va in onda ognì Lunedì dalle 20:05 alle 21:40 sul canale satellitare 520 di Sky ed in diretta streaming sul sito www.smtvsanmarino.sm.

Lorenzo, come è iniziata l'avventura di mister Petrone a San Marino?

La prima esperienza risale all'autunno 2008, quando venne chiamato giovanissimo al posto di Franco Varrella con la squadra nei bassifondi della graduatoria in Seconda Divisione. In pochi mesi riuscì a guadagnare molte posizioni in classifica, ma poi ci fu una rivoluzione societaria ed il nuovo presidente volle inserire un suo uomo di fiducia (Marco Tosi) esonerandolo il 25 Marzo del 2009.

Poi però ci fu un ritorno di fiamma...

Sì, nell'estate 2010, dopo che il San Marino aveva perso la finale play-off contro il Gubbio con il preparatore atletico Enrico Mendo in panchina dopo il clamoroso esonero a due turni dal termine di Alberigo Evani. Il patron Germano De Biagi, che con le dovute proporzioni sta al San Marino come Costantino Rozzi all'Ascoli, volle di nuovo Mario Petrone in panchina, memore dell'ottimo lavoro svolto nei quattro mesi a cavallo tra il 2008 e il 2009. Fu una scelta giusta, perchè nel 2010/2011, con una squadra tutt'altro che attrezzata, arrivò fino alla semifinale playoff nel girone B di Seconda Divisione perdendo per un pelo contro la più quotata Carrarese, poi l'anno seguente ci fu una cavalcata trionfale che permise al San Marino di tornare in Lega Pro Prima Divisione con il secondo posto nella stagione regolare. Il 2 Ottobre 2012 arrivò un altro esonero, che comunque non intaccò quanto di buono fatto in precedenza.

Tu hai seguito passo dopo passo quelle annate, che giudizio hai maturato sul conto di Petrone?

Voglio essere molto chiaro, secondo me è l'allenatore più forte e preparato dell'intera Lega Pro. E' un grandissimo lavoratore ed ha una conoscenza capillare di tutti i giocatori, sia dei suoi ma soprattutto degli avversari. Ha qualità enormi nella gestione del gruppo, un aspetto che lo avvicina molto al "Mourinho style". Cerca di plasmare il suo sistema di gioco a seconda dei giocatori che ha disposizione, senza snaturarne le caratteristiche. Faccio un esempio: Gianluca Lapadula ha realizzato 24 reti solo con Petrone a San Marino, in nessuna altra piazza è arrivato a tanto. Nasceva tornante offensivo, lui comprese subito il suo feeling con il gol e lo trasformò in poco tempo in un bomber implacabile.

Come è nato il forte feeling con Carlo Pelagatti?

E' una storia molto particolare. Pelagatti arrivò a San Marino nell'estate 2010 insieme ad altri 5/6 giocatori, in una trattativa piuttosto complessa nella quale c'era lo zampino di Ermanno Pieroni... Petrone, in un primo momento, non ne volle sapere di Pelagatti e lo mise immediatamente fuori rosa. Il ragazzo però non si perse d'animo e iniziò ad allenarsi con costanza e massimo impegno, guadagnandosi a poco a poco la fiducia del mister. Nel giro di un mese rientrò in rosa, cominciò a fare qualche apparizione in panchina e già nell'autunno 2010 diventò un pilastro inamovibile della retroguardia. Fu l'unico di quel gruppo di giocatori portato da Pieroni a farsi spazio ed a convincere Petrone, tutti gli altri chiusero brevemente la loro esperienza nel San Marino. Tra i due, nel corso degli anni, è nato un rapporto speciale, che definirei d'acciaio, e non a caso quando Petrone passò al Bassano Virtus fece subito il nome di Pelagatti, che lasciò la maglia biancazzurra con tantissimi rimpianti da parte dei tifosi del San Marino.

Le qualità principali di Pelagatti?

Ha una forza esplosiva incredibile, con un innato senso dell'anticipo. Da noi iniziò come esterno destro di contenimento, ma il meglio di sè l'ha mostrato da difensore centrale, rappresentando uno dei punti di forza del San Marino che conquistò la promozione in Prima Divisione. E' molto bravo nel gioco aereo e sa scegliere il tempo giusto per inserirsi in area avversaria sulle palle inattive, sono diversi i gol pesanti realizzati in carriera.

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petrone e pelagatti ai tempi del san marino

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